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Ode al femminile

  • Immagine del redattore: Agnese Galli
    Agnese Galli
  • 8 mar 2023
  • Tempo di lettura: 5 min

Femminile e maschile sono due polarità che convivono dentro noi, già lo psicologo Carl Gustav Jung parlava di un “sole ed una luna” dentro ognuno di noi, l’archetipo nella mente inconscia di un animus, figura maschile, per la donna e di un’anima, figura femminile, per l’uomo.


Ognuno al di là del genere e della propria sessualità ha al suo interno una polarità maschile e una polarità femminile interiore da poter contattare, bilanciare e ritrovare.


Anche secondo la Medicina Tradizionale Cinese questa dualità viene più volte ripetuta per tutto ciò che è presente in natura, tramite il concetto di Yin e di Yang. Lo Yin è associato alla femminilità, alla materia, alla luna, all’acqua, mentre lo Yang esprime la mascolinità, l’energia, il sole, il fuoco. Yin e Yang esistono solo in relazione l’uno all’altro, senza il giorno non potrebbe esserci la notte; dunque tramite la loro continua tensione e trasformazione viene creata l’energia vitale o Qi che nutre natura e vita umana.


In questo articolo vorrei in particolare parlarvi dell’energia del femminile.


Come abbiamo già intuito nel suo stato naturale si muove verso l’interno non cerca di raggiungere nulla, il suo intento è semplicemente quello di essere.


Il bilanciamento di questa energia, e così con lei anche quella maschile, viene notevolmente influenzato in noi anche dalla società in cui viviamo. La nostra società occidentale è oggettivamente improntata al movimento continuo, alla forza, all’attività, al patriarcato, alla velocità, tutte caratteristiche più maschili, più Yang. È facile quindi trovare disequilibri di eccesso di Yang, energia maschile o di vuoto di Yin, mancanza di quella femminile. Ed il riequilibrio di queste forze interiori: maschile - femminile, Yin - Yang, per la Medicina Tradizionale Cinese e per la naturopatia sono alla base di una vita in salute.


Riportando altri esempi dalla nostra visione di società occidentale, in tantissimi soffriamo per una mancanza di energia femminile, qualunque sia il nostro genere.

Non c’è concesso riposo a sufficienza, la creatività viene spesso messa da parte, come la fantasia rispetto al razionale, l’analogia alla scienza, l’emotività negata agli uomini, viviamo di forme e stereotipi su mascolinità e femminilità ben poco attinenti alla natura e alla realtà, ed anche per quanto riguarda il lavoro viene quasi sempre richiesto un certo spirito di forza, con piede di guerra, ambizione estrema, per la carriera, sia agli uomini ed ancor di più alle donne.

Ci tengo per questo a specificare nuovamente che questo disequilibrio patriarcale da cui tutti siamo purtroppo influenzati nuoce qualsiasi genere, non solo le donne, certo forse, anzi direi ovviamente, più loro perché è proprio l’energia femminile che viene a mancare nel nostro costrutto sociale, ma comunque essendoci un disequilibrio così marcato tutti ne soffrono.


Soffermandoci sul corpo della donna, vorrei portare alcune riflessioni e alcuni punti di vista differenti rispetto a quelli a cui siamo abituati.


Dalla nascita tendiamo per cultura a vedere le varie fasi di vita femminili come qualcosa da contrastare e combattere, iniziando sin da subito verso il nostro corpo mai perfetto o identico agli standard che ci vengono continuamente imposti.


Dalla pubertà iniziamo a combattere contro il nostro ciclo mestruale, visto sempre come un disturbo, una fonte di dolore, che così in natura non dovrebbe essere, perché se c’è dolore evidenzia un disequilibrio fisico reale, non è fisiologico il dolore nella sindrome premestruale o durante i giorni del ciclo, in naturopatia e in fitoterapia per questo esistono tantissimi rimedi a cui richiedere supporto, ma al di là di questo mai ci viene insegnato a prendere il nostro ciclo come un’opportunità per stabilire una nuova conoscenza e connessione con il nostro corpo durante i suoi ritmi.


La gravidanza poi viene vista come una messa in pausa della propria vita, uno stop, qualcosa da iniziare e finire, da mettere non si sa bene dove, descritto come “un periodo”, così come il lavoro di cura del* bambin* che ne consegue dopo, anche qui non riconosciamo o non ci viene dato il diritto di riconoscere la gravidanza come la nascita di una nuova unione, che comporta tempi, riassestamenti e grandissimi cambiamenti che meritano di essere vissuti con serenità e con il tempo femminile del riposo che ovviamente non ci viene dato già a partire dai reparti ospedalieri nel post parto.


La menopausa poi viene vista come la fine della giovinezza, se non della vita! L’invecchiamento da allontanare a tutti i costi! Qualcosa di sconosciuto a cui si arriva, un termine, una “fine”; quando in realtà è proprio tutt’altro perché è un nuovo inizio! Proprio in Medicina Tradizionale Cinese si parla di Seconda Primavera, quel momento in cui si può percorrere una nuova crescita ed una nuova libertà.


Per non parlare dell’energia sessuale femminile che viene spesso resa tabu, se non peggio, confusa, calpestata, resa solo a corpo fisico, carne, da nascondere, da non mostrare, e se al contrario, viene giudicata, sfruttata, di nuovo confusa e calpestata, dando vita a sensi di colpa, vergona, fino ad arrivare a un vero e proprio slut-shaming o peggio ancora. Quando in realtà sempre secondo la Medicina Tradizionale Cinese anche l’energia sessuale femminile è un’energia potente e importante che letteralmente ci tiene in vita.


Ma allora parlando di femminilità non ci converrebbe forse accoglierla diversamente, qualunque sia il nostro genere? Non converrebbe forse anche incominciare a concepire la nostra parte femminile fisica e/o interiore da un’altra prospettiva?


Per un benessere totalizzante, che è quello che ricerca la naturopatia sempre, un benessere psico-fisico-emotivo, dovremmo ritrovare il tutto, l’unità, il microcosmo nel macrocosmo, ristabilire e riflettere sul nostro dualismo interiore, femminile e maschile, prestando attenzione soprattutto dato ai nostri costrutti sociali a come vediamo e concepiamo il nostro femminile interiore e a quanto spazio gli permettiamo per agire o meglio essere.


Ma come fare?


Quello che posso consigliarvi, nel caso in cui non abbiate mai sentito parlare di quello che ho descritto in questo articolo (Medicina Tradizionale Cinese, Yin & Yang, dualismo ecc.), è iniziare a prendere spunto da ciò che ho scritto e dalle domande che ho posto e dalle differenze tra la visione del femminile della nostra società rispetto a quella di altre culture. Inoltre, come sempre, affidarsi alla natura: è da Lei che le filosofie antiche sono arrivate tramite analogia a questa visione propositiva di unione e dualismo.

E se si vuole, dunque, affidarsi anche ad un naturopata in grado di aiutare ed accompagnare la persona a ristabilire queste energie qualora riportino, come sempre accade, conseguenze psico-fisiche-emotive di mal-essere, o anche solo in forma preventiva per un benessere totalizzante (ricordando che il benessere totalizzante non è solo assenza di malattia). Il naturopata infatti tramite i suoi strumenti e conoscenze potrà accogliere l'individuo e seguirlo in un percorso personalizzato per il suo benessere totale, indagando gli squilibri interni, cause e concause, disegnando di conseguenza un programma benessere individuale e unico per la persona.


Già solo un inizio verso il riequilibrio qualunque essa sia la strada che si vuole percorrere è meraviglioso.


Infine vorrei concludere questo articolo lasciandovi una foto del bellissimo Chicory (Cicoria Selvatica), presa tramite concessione dal sito www.floriterapiainsieme.it (che invito tutti gli interessati a visitare per la sua ricchezza di materiale proposto).


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Ho scelto Chicory ovviamente perchè è un rimediodei Fiori di Edward Bach (rimedi dolci ed efficaci indicati per tutti) che rappresenta nella sua visione più macroscopica: l’amore totalizzante, la nostra Madre Terra ed il femminile.

 
 
 

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